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Mengs, Anton Raphael.

Pittore e critico d'arte tedesco. Molto apprezzato dai suoi contemporanei, fu considerato il primo riformatore della pittura ormai corrotta dal barocchismo. La sua opera, infatti, si colloca come realizzazione pratica delle teorie di J.J. Winckelmann ed elemento determinante nella formazione del gusto neoclassico. Fu avviato alla pittura dal padre, pittore di corte a Dresda, da cui anche ereditò come modelli Raffaello e Correggio, rispettivamente per il disegno e l'espressione e per la grazia dei modellati e il chiaroscuro. Tra il 1741 e il 1744 fu a Roma come allievo di Marco Benefial, assorbendo anche le suggestioni dell'arte classica e studiando non solo Raffaello, ma anche Michelangelo, Carracci, ecc. Ritornato a Dresda, ottenne la nomina a "pittore aulico", ma già nel 1746 ripartì per l'Italia, facendo tappa in numerose città quali Venezia, Ferrara, Parma, Bologna, per stabilirsi poi definitivamente a Roma. Qui, insieme a Winckelmann che era a sua volta giunto nella città, si adoperò per la diffusione delle nuove teorie, ricollegandosi esplicitamente alla corrente classicista della pittura romana che mirava al "bello sublime". M. fu ritenuto l'esponente più qualificato dell'estetica neoclassica, rispetto alla quale agì anche come teorico nelle sue opere Riflessioni sulla bellezza ed il gusto nella pittura e Lezioni pratiche di pittura (1762). Nel 1761 eseguì per Villa Albani l'affresco del Parnaso, una sorta di manifesto della nuova pittura che, opponendosi all'arte barocca, si rifaceva ai modelli di Raffaello, Tiziano e Correggio. Superiori agli affreschi, in cui prevaleva forse la preoccupazione ideologica, furono i ritratti di M., più vivaci e liberi e ancora nutriti di spirito settecentesco (Domenico Anniballi Milano, Brera; Autoritratto Firenze, Galleria degli Uffizi). Poiché in occasione di un soggiorno a Napoli (1755) aveva ritratto alcuni membri della famiglia reale, M. fu invitato da Carlo III, divenuto re di Spagna, ad eseguire alcuni affreschi nei palazzi reali di Madrid e Aranjuez (1761-71 e 1773-77). M. propose anche nell'Accademia spagnola i principi neoclassici, ma trovò in quel Paese, legato particolarmente alla poetica del Settecento napoletano, maggiore resistenza. Anche per quanto riguarda il soggiorno madrileno, le prove migliori di M. risultano essere i ritratti (Infanta Maria Ludovica, 1765; Maria Luisa di Maria Luisa di Parma, 1768). Rientrato a Roma nel 1771, fu nominato principe dell'Accademia di San Luca, che già lo aveva accolto nel 1752, e l'anno seguente eseguì alcuni dipinti murali nella sala dei Papiri della Biblioteca Vaticana (Aussig, Boemia 1728 - Roma 1779).
Anton Raphael Mengs: “Autoritratto” (Firenze, Uffizi)